lunedì 16 febbraio 2009

Leggo un giornale...

Leggo un giornale. Online. Un quotidiano, ma che ormai aggiornano ogni 5 minuti, ed io mi aggiorno almeno 20 volte al dì. Le notizie sono le solite: al momento primeggia il titolo “Pil 2008 -2,6%”. C’è la crisi.. lo so. Di economia non ne capisco troppo, e non è il momento di incominciare a capirne di più, visto il mal di testa che mi tiene compagnia. Scorro con lo sguardo tra i titoli. Altra notizia “Ganzano, bimbo di 10 mesi muore aggredito dal suo mastino napoletano”. Mi soffermo un attimo e leggo la vicenda. Ovviamente triste, probabilmente evitabile e mi chiedo se quello dei cani pericolosi non sarà presto il nuovo tormentone anti-informazione usato per distrarre tutti. Serve sempre un tormentone che tocchi il cuore delle casalinghe e della massa in generale. Torno a scorrere le notizie principali.

Man mano che aggiornano il sito, le notizie scalano verso il fondo della pagina,e occupano meno spazio rispetto alle “news”. Ma intravedo un articolo. Leggo ma non mi è subito chiaro. “Napoli, vendeva le figlie per 5€”. Rileggo ma le parole sono sempre le stesse. Approfondisco la lettura. “Una donna di 36 anni è stata arrestata perché consentiva abusi sessuali su due sue figlie, di 8 e 10 anni. … Era di 5 euro il compenso pattuito perché il compagno della sorella ed altri conoscenti abusassero delle sue due bambine … I rapporti venivano consumati nel sottoscala di un palazzo … La donna stessa si prostituiva davanti ai suoi sei figli … Era la stessa madre a contattare i "clienti" per sé e per le due bambine … Quanto alla periodicità delle prestazioni, secondo gli inquirenti, che hanno inquadrato il caso in un contesto di grave degrado sociale e analfabetismo, le violenze avvenivano più volte alla settimana, di sicuro ogni qualvolta c'era bisogno di soldi per mandare avanti la famiglia. …

Notizie del genere non possono lasciare indifferenti, e se si rimane indifferenti, vuol dire che si è insensibili o che ormai se ne sentono talmente tante da farci quasi l’abitudine. Io ancora non sono insensibile, né voglio farci l’abitudine a certe cose. Rileggo più volte la frase che sottolinea il contesto di degrado in cui si sono consumate le violenze, e lì per lì immagino una situazione invivibile; mi chiedo come sia possibile che nel 2009 in città italiane ci sia un livello tale di imbarbarimento da poter giustificare eventi del genere. Poi mi dico che niente può motivarli. Non è nemmeno la mancanza di istruzione che può giustificare l’assenza di affetto. I sentimenti non li spiegano di certo a scuola. Come può una persona al giorno d’oggi avere tanta incuria della salute (fisica e mentale) di alcuni bambini? Pensare poi che fosse la stessa madre a venderli, è ancora più odioso. Probabilmente quella era la sua unica fonte si sostentamento. La madre mandava a prostituirsi due figlie per sfamare gli altri. Ma come si può arrivare a tanto? Istinto di sopravvivenza?

I s t i n t o .

Ripenso al cane che ha agito per puro istinto. E ripenso alla donna ed a quello che ha fatto. Un essere pensante, che dovrebbe avere una coscienza, sentimenti, e soprattutto dovrebbe essere dotata di Ragione.

Istinto, ragione, animali, persone… e mi accorgo che a volte i confini sono troppo sottili.

Nessun commento: