giovedì 15 aprile 2010

Lettera ad un regalo mai dato

Dall'angolo buio di un cassetto ti chiedi come mai non ti sei mai più mosso da lì. Cosa ne sarebbe stato di te se il destino fosse stato solo uno zinzino meno reale e un pizzico più romanzato. Forse avresti solo cambiato mobile, casa e città e saresti comunque finito nel fondo di un cassetto soffocato da maglie di lana o da cianfrusaglie. Le ipotesi non servono a niente tuttavia, perché giaci ancora lì dove sei sempre stato. Se la cosa può rincuorarti ti bisbiglierò un piccolissimo segreto: non sei il solo. Fai parte dei regali mai dati. Negli anni siete aumentati perché siete figli di un'abitudine che ha messo radici parecchio tempo fa, e che le ha messe davvero bene se sono qui a parlarne. Siete il frutto dei miei entusiasmi, del mio piacere di condividere, della mia voglia di dare vita ad una piccola sopresa. Detto così sembra che i regali li faccia più per me che per gli altri.. ma non è la gratificazione che mi ha mai interessata; se fosse stato così sareste già stati tutti regalati. Al contrario, il fatto per cui siete rimasti allo stadio embrionale è che mi siete sembrati eccessivi, a volte. Non volevo riconoscenza o mettere in imbarazzo il destinatario. Esagerati nel valore affettivo e non in quello economico. Alcuni di voi erano destinati anche a semplici conoscenti verso i quali di certo non c'era un affetto radicato. E forse proprio questo vi rendeva eccessivi: eravate probabilmente sproporzionati per determinati livelli di rapporti umani. Non sono tipo da fare regali a destra ed a manca, ma gli amici prima di diventare tali sono solo conoscenti, e se percepisco in un conoscente qualche tipo di affinità, a volte mi lascio trasportare. Proprio per questo ho rischiato di recente di ritrovarmi un mandorlo fiorito in balcone, a far compagnia al mio Mandorlo. Però ultimamente mi contengo. Mi duole dirtelo, ma tu e gli altri come te mi mettete tristezza. Perché siete quasi sempre l'esempio tangibile di qualcosa che credevo di vedere, è che invece era solo un miraggio. Alcuni di voi sono rimasti con me per strani motivi, altri sono stati consegnati con epico ritardo. Pochi, pochissimi sono stati utilizzati; pur sapendo che non sarete più il regalo di nessuno, non vi ho mai usato. Sparpagliati tra le mie cose siete rimasti libri mai sfogliati, stilograiche che non hanno mai scritto una sola lettera, note intrappolate su cd, pipe mai fumate, foto mai appese o stupidi ninnoli che non hanno mai conquistato il loro posto su un mobile tra altri inutili soprammobili. Mi spiace un pò per voi, ma mi spiace ancora di più per me. Spero di essere coerente e di fare di te l'ultimo di questa sfortunata stirpe.

Salutami quel dinosauro fatto col Das con cui condividi l'angolo del cassetto.

Flo