sabato 28 marzo 2009

P.


Ti ho dovuto rivalutare. Anzi. Valutare. Perché ad essere sincera non mi ero fatta alcuna opinione di te, da questo punto di vista. Ti credevo solo distante e invece mi hai stupita. Sei forse solo troppo simile a me. Anzi io sono simile a te. Io sono cambiata. E oggi forse anche tu sei cambiato, almeno nei miei confronti. Non sei lontano quanto immaginassi, né insensibile né tanto meno chiuso. Mi hai stupita schierandoti dalla mia parte, capendo cose che non pensavo potessi capire; immedesimandoti in me nonostante le enormi distante che ci dividono. Più di quanto ci si possa aspettare, addirittura più di quanto potessi sperare.

Grazie.


Niente di nuovo qui, invece. Sapevo già tutto. Dritto davanti a te. Non esistono destra e sinistra, nord est o nord ovest, è tutto bianco o nero. Ed invece il bianco non è bianco se lo guardi attraverso degli occhi diversi, occhi che vedono attraverso un filtro che tu non hai. Quel bianco sarebbe forse rosa o forse celeste se anche tu avessi davanti un filtro rosso o uno blu. Tu non sai che filtro ho io. Non puoi saperlo ma non vuoi nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che io ne abbia uno diverso. Prima o poi la ragione arriva dalla tua parte: tutti possono indovinare che tra due squadre, una delle due vincerà. Il problema è riuscire a vedere la partita, valutare le azioni, il gioco. Questo non lo sai fare, ma pretendi di valutare perfino chi abbia giocato meglio. Tutti hanno i loro limiti. I tuoi sono evidenti per me. I miei magari saranno evidenti ad altri. Non voglio giudicare. Non sono giudice né giuria, io sono i fatti.


mercoledì 25 marzo 2009

Alla fermata dell'autobus


- Scusi, è da molto che aspetta?

- No, per niente. Sa.. i famosi processi-lampo cinesi.

- Ah capisco.. Speriamo che arrivi in fretta. L'attesa mi uccide.



Cina: il bus dei condannati a morte
Viene costruito a Chongqing dalla Jinguan Auto, il bus dei condannati a morti in Cina. Oltre ad avere il record mondiale delle condanne a morte (1.718, pari al 72% nel 2008, ma Amnesty International segnala che i numeri potrebbero essere più alti), la Cina ha inventato anche le esecuzioni mobili. Per risparmiare tempo e denaro, e soprattutto recuperare i preziosi organi dei condannati, che vengono subito espiantati per poi essere rivenduti per i trapianti. E per poter fare questo, i cadaveri dei condannati devono essere portati subito in sala operatoria. Quindi, cosa c'è di meglio di fare loro l'iniezione letale direttamente sul pullman che li porta in ospedale?
Paolo Virtuani

da corriere.it

domenica 22 marzo 2009

A cosa servono i sogni se non a rimanere delusi quando ci sveglia?

Non avere nemmeno il tempo di chiedersi se è reale, perché nell’istante in cui ci si pone la domanda, nasce anche la risposta.

venerdì 20 marzo 2009

Fino a ieri mai mi sarei interessata ad un tipo così. Eppure adesso lo penso spesso. Non è un'ossessione, non mi piacciono le ossessioni, ma è bello accorgersi che qualcuno ti torna spesso in mente. Ci sarà un perché. Non ci vediamo frequentemente. Non so se per colpa mia o sua. Ogni tanto mi dico: "basta.. esco!", sperando di passare del tempo insieme.. ma mi capita facilmente di demordere. Forse in fondo non mi piace ancora così tanto da voler passare tutto il tempo spendibile insieme. Ma la voglia di scoprire ogni sua lato, ogni sua sfaccettatura, quello è innegabile che ci sia. Poi, quando riusciamo a stare insieme devo dire che non rimango mai delusa: la sua compagnia è avvolgente ma mai fastidiosa, forse a volte è un po' insistente, ma ci vuole poco per farlo quietare, bastano un paio di minuti senza degnarlo di uno sguardo e il suo entusiasmo si spegne in fretta. Quando va via mi pare di sentirlo addirittura ancora con me, nella stanza. Una cosa un po' mi dispiace.. so per certo che non sono la sola per lui. Anzi. É parecchio conosciuto, in molti parlando di lui e in tanti comprano la sua compagnia.

Accidenti, non potevo invaghirmi di un sigaro meno famoso?

mercoledì 18 marzo 2009

Della vera amicizia

É proprio vero che certe cose non cambiano mai. E accorgesi di condividere le idee di un filosofo vissuto nel primo secolo d.C., è sinceramente emozionante.

Mi limito a riportare alcune frasi o dei brevi passaggi tratti da "Della vera amicizia" di Plutarco.

"L’amico non deve essere noioso e tantomeno perfetto, il valore di un’amicizia non dipende da un conteggio rigido e austero."

"
Non bisogna però sospettare tutti quelli che ci lodano; la lode, se opportuna giova all’amicizia quanto la critica. I brontolii ed i rimproveri logorano l’amicizia, mentre la lode benevola, generosa e pronta dei nostri successi ci fa ascoltare tranquillamente e senza risentimento anche i giudizi più schietti.
Sappiamo infatti che chi è facile alla lode, ricorre al biasimo solo quando vi è costretto, e ne siamo felici."

"
È doloroso, proprio quando si ha bisogno di amici veri, accorgesi di non averne e non poter cambiare un consigliere infido e subdolo in un amico sincero e costante"

"Quando due persone si incontrano per strada, l’amico, senza convenevoli, soltanto con uno sguardo e un sorriso, esprime con gli occhi la propria affettuosa intimità e passa oltre; invece l’adulatore si mette a correre, si lancia all’inseguimento, saluta da lontano agitando le mani, e se è stato visto e salutato per primo prende a scusarsi"

"
L’adulatore spinge l’uomo all’errore e a ignorare la propria vera natura, offuscandone i pregi e esasperandone i difetti."

"
La franchezza vera, propria dell’amico, agisce sugli errori, causando dolore che però salva e guarisce, come il miele che brucia e disinfetta le ferite, utile e dolce per il resto"

venerdì 13 marzo 2009

Milano mi sta

cordialmente

sulle palle


Non se la prendano i milanesi

venerdì 6 marzo 2009


La vita è come un cruciverba.


Certe risposte le conosci, altre no

altre ancora le scoprirai

incrociando quelle che già sai.



P.S. Niente matita, solo penna indelebile.

Foto: Florinda©