mercoledì 6 maggio 2009

Sinonimo di un osso dell'avambraccio e di un elemento chimico.



Radio accesa… sto consumando il tasto che serve a cambiare stazione… “92.40 bzz…92.75ma ved… 93.10..you can..” la radio a volte mi stressa. Ma sa farsi perdonare. Ecco che sento una bella chitarra acustica ed addirittura un bongo: ascolto curiosa. Erano anni che non sentivo questa canzone; ricordo che mi piaceva parecchio. Chiudo gli occhi ed mi gusto ogni parola e quegli accordi alla “Samuele bersani”. Tecnicamente non so descriverli ma si riconoscono. Nella mia testa esistono anche gli accordi alla “Stereophonics”… non so se rendo l’idea. La cosa che più mi piace della radio è il sapore che prende ogni canzone. Quando non ti aspetti di poterla ascoltare e sai di non poter ricorrere alla pausa se non hai colto una parola e ovviamente non puoi tornare indietro per riascoltare un bel arpeggio. Ed è con questo spirito che assaporo tutta la canzone. Quando finisce mi sento soddisfatta. Ma il pericolo è sempre dietro l’angolo. E’ vero che io ero distratta, altrove, trasportata dal piacere di riascoltare una canzone di cui avevo dimenticato l’esistenza, ma il jingle che parte subito dopo si rivela inaspettatamente pericoloso: “radio italia solo musica italiana, un’amica che ti tiene compagnia, ti regalerà la felicità, radio italia solo musica italiana”. Durante tutta la durata ho temuto di essere una casalinga di mezza età, coi bigodini ed il foulard in testa, che procede gatton gattoni, armata della fidata cera “Emulsio”, alla lucidatura del prezioso marmo che poi nessuno mai calpesterà a parte le pattine della stessa lucidante. Grazie a qualche dio non meglio identificato a fine jingle sono tornata alla realtà. La messa in piega l’ho già fatta ed il marmo l’ho lucidato ieri.


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