lunedì 11 gennaio 2010

Finto come la realtà.

Una non meglio precisata frazione della città di A. Ore 15.20 circa. Il grigio domina la scena. Una curiosa figura crea scompiglio tra i vialetti del giardinetto rompendo la loro monotona geometricità. Si staglia retta proprio al centro del viottolo. Cappello calcato in testa, quasi fino a coprire gli occhi. Il cappotto ben chiuso e una sciarpa avvolge il collo con più di un morbido abbraccio. Fa freddo, ma non tanto da impedire alla figura di stare lì immobile. Unico segno di attività il fumo denso che sbuffa ritmicamente dal suo sigaro. Guarda da una parte, nell'insipido silenzio che regna a quell'ora di domenica. Pare di poter quasi sentire il cigolio delle iperattive e forse non tutte perfettamente funzionanti rotelle che girano in quella testa.
A cosa sto pensando? Al fatto che c'è qualcosa che non va. Strade larghe e nuove, piste ciclabili, marciapiedi puliti, arredo urbano immacolato e più o meno verdi cortili ai piedi di ogni palazzina. Sembra davvero tutto perfettamente a misura d'uomo. Sulla carta, forse. Idealmente lo sarebbe. Ma dal vero è assolutamente finto. Il gioco di parole non voluto, descrive la sensazione che sia tutto falso o meglio non naturale. Le inespressive palazzine a schiera, mi intristiscono. Sono spente, grigie anche se dipinte di qualche tonalità pastello. Le guardo e non posso fare a meno di immaginare quegli appartamenti ammobiliati con degli impersonalissimi e non esattamente esclusivi mobili ikea. (non ho capito quando sia diventato di moda avere qualcosa di super economonico e semplice che tutti possono avere. Una sorta di socialismo dell'arredamento che proprio comprendo). Poi immagino piano piano le figure che li abitano. Grigie anche loro. Vedo gente che passa i suoi fine settimana nei centri commerciali, tra cinema da 20 sale, ipermercati, mc donald's e sushi bar. Poi magari mi sbaglio, ma intanto immagino questo. E lo trovo vagamente sfiancante. Si perché ho sempre pensato che più a nord si stesse meglio. Mentre io qui non ci vorrei mai stare. E' solo una mia impressione, la mia prima impressione. E sono sempre disposta a cambiare idea, se ne ho motivo. Ma intanto mi fido delle mie sensazioni. La strada è deserta. Non ho incontrato nessuno, se non conto l'unica un auto di passaggio ed una scapestrata foglia secca che se ne va in giro per i marciapiedi umidi. Riflettendoci, ecco cosa è davvero stranissimo: il fatto che non si senta neppure un uccellino cinguettare o un cane abbaiare, né tanto meno il contrario. Una vera noia. C'è davvero qualcosa che non va, e non solo in questa non meglio precisata frazione della città di A.


1 commento:

Dr ƒeelgood ® ha detto...

I cani e gli uccellisi probabilmente si sono congelati :-D

Prova ad entrare il un bar ... chiedi qualsiasi cosa e cerca di trapelare qualcosa di umano in mezzo alla convenzionale cortesia...

Io ci ho provato quando era a P. ...sarà che stavo male... ma ho trovato solo convenzionale cortesia. Magari tu hai + fortuna :-D