Questa volta avrò pazienza. Intendo dire che ce l'avrò consapevolmente. E' già successo qualcosa di simile, solo che in passato non fui cosciente di quello che stavo vivendo, e dovetti limitarmi a subire il tempo che passava; non avrei potuto fare altro. Ma devo ammettere che l'attesa fu ripagata, largamente. Oggi ho imparato l'arte della pazienza. É accaduto alcuni anni fa quando mi ritrovai su una nave per un viaggio in solitaria: un guasto impedì la partenza e restai bloccata in una città che non era la mia per ventriquattro ore (più le successive dodici di viaggio). E lì è successo tutto. Ho imparato la pazienza, in una sorta di viaggio spirituale tra edicole deserte in centrò città la domenica mattina, pasti in solitaria al self-service e improbabili chiaccherate con camionisti annoiati. Leggendo per intero un libro sul mito di Gilles Villeneuve e centellinando la carica delle batterie stilo del lettore CD portatile, ne diventai padrona. Quindi oggi la userò come un'arma. Sarò paziente ma non tanto perché non c'è altra scelta, ma perchè sarà esattamente questa la mia scelta. Quando non puoi far nient'altro che aspettare, aspetta, ma con consapevolezza. Ha già funzionato; funzionerà di nuovo.