martedì 7 aprile 2015

Quando uscivo con H.G.

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L'altro giorno mio fratello mi ha suggerito un libro da leggere, un libro di fantascienza. Sono stata appassionata di letteratura di fantascienza, ed essermelo ricordata mi ha messo una incredibile nostalgia del mio stato mentale di un paio di anni fa: mi è tornata alla mente una mattina passata in balcone al sole (in primavera credo o a inzio autunno quando stare al sole è solo un piacere e non uno sport estremo), in compagnia del mio cane e del primo libro che ho letto di H.G. Wells, ovvero un'edizione del '58 di "I primi uomini sulla luna" riportante il timbro di una biblioteca di Roma, comprato pochi spiccioli tramite e-bay  da un gentilissimo venditore che mi spedì insieme al libro una matita, nemmeno sapesse della mia passione per le bacchette di legno farcite di grafite. In quel periodo la mia mente riusciva ancora a estraniarsi dalla realtà. Nessuna parola e nessun nome osavano, nemmeno per un istante, distrarmi facendomi ripensare ad avvenimenti reali. Aprire un libro equivaleva e chiudere la porta col mondo reale, istantaneamente. Adesso invece è esattamente il contrario: sono talmente attaccata a certi pensieri che aprendo il libro riesco a malapena a sbirciare quel mondo fantastico, sempre attenta a non varcarne la soglia e rimanendo volutamente facile preda dalle distrazione, come se in fondo pensassi che leggere è una perdita di tempo. L'ultima volta che mi son davvero goduta una lettura è stato durante un recente viaggio in treno dove, relegata su una poltrona nemmeno troppo comoda, ero libera di consumare il tempo del viaggio come preferivo, non sottraendo nulla a nessuno, non potendo, per forza di cose, fare niente di più importante.
A tal proposito ho letto questo articolo, che per certi versi mi ha rubato le parole di bocca. Parole che un tempo avrei trovato il tempo di scrivere e che oggi invece, con parecchie altre cose, sembrano non meritarsi più il mio tempo.
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p.s. Il libro si chiama "Annientamento. Trilogia dell'Area X. Vol 1" di Jeff VanderMeer.